
La
Cooperativa C.A.I.F.E. è una azienda agricola con sede in
Messina Villaggio Pezzolo situata in una piccola vallata
di verde circondata da alberi da frutta, ulivi e agrumi che
in estate grazie alla frescura e alla limpida acqua che
sgorga direttamente dai monti Peloritani offre ai visitatori
l’occasione di degustare i nostri numerosi prodotti tipici
della zona.
L’azienda si è costituita nel 1982 e da molti anni opera
nel settore vivaistico, verde pubblico e privato, in
particolare nel 2006 inizia l’attività di coltivazione di
ortaggi (melanzane, pomodori, peperoni e piante aromatiche,
funghi pleurotus ecc.) sia in pieno campo e strutture
protette. In più la Cooperativa acquista dei prodotti
freschi e naturali dai soci e piccoli agricoltori della
vallata di Pezzolo, (agrumi e frutta in genere).
La
nostra lavorazione avviene manualmente, rispettando le
antiche ricette tradizionale che nel tempo vanno
scomparendo.
Nella
preparazione delle nostre ricette non utilizziamo
antiossidanti, coloranti o altro ma il più importante dei
conservanti naturali: l’aceto di vino, olio extra vergine di
oliva che unitamente ai prodotti di stagione, maturati al
sole delle nostre meravigliose terre di Sicilia, danno al
nostro prodotto tutto il sapore e la genuinità di cui ha
bisogno.

 
Così scriveva Gaetano La Corte Cailler a seguito di una sua
gita a Pezzolo avvenuta il 12 gennaio 1902:
“Giace Pezzolo in una amena
vallata abbastanza alta però, più sopra di Briga Sup.re ed è
fiancheggiata da una pittoresca rupe chiamata a rocca,
di forma conica. Ha tre chiese, ma non esiste in buono
stato che quella maggiore, poiché quella dell'Idria e
l'altra della Grazia sono cadenti e furono spogliate delle
opere che contenevano. Così pure quella di S. Maria del
Loreto, distante da Pezzolo un buon tratto di strada,
visitata al 1878 dal Di Marzo e poi venduta ad un privato
dal Dèmanio, ma ora caduta.”
Pezzolo ha ripide e scoscese strade, ma giace in località
pittoresca. Per oltre un millennio i prodotti della seta,
dell'olio, degli agrumi e degli ortaggi insieme alla
pastorizia hanno rappresentato il settore trainante
dell’economia locale, patrimonio di cultura agropastorale
che ora sta via via scomparendo. Si sviluppa in lunghezza
con direzione est-ovest e si adagia sulle pendici di una
collina a 365 metri s.l.m.. Villaggio lontano dal caos
cittadino, dai rumori e dall’inquinamento, ospita molte
antichità architettoniche tra le quali spicca la chiesa
parrocchiale dedicata a S. Nicola di Bari, suo Patrono.
Questo tempio, che risale alla seconda metà del
Cinquecento, ancora oggi presenta - in conseguenza delle
radicali ristrutturazioni compiute dalla Curia
Arcivescovile negli anni 1913-14 in seguito ai gravissimi
danni del sisma del 1908 - un magnifico,
artistico portale che Gioacchino Di Marzo ascriveva alla
"Scuola del Gagini". Sul gradino d'ingresso alla chiesa si
legge la data 1580, mentre sul prospetto della torre
campanaria è stato reinserito il blocco in cui è incisa la
data 1598. L'interno della chiesa mantiene la struttura
rinascimentale a tre navate, un tempo sostenuta da 12
colonne doriche, realizzate in granito locale, e presenta ai
due lati numerose cappelle. Quest'ultime in precedenza
erano abbellite da pesanti stucchi in gesso di gusto
barocco. L'altare maggiore era occupato un tempo da una
grande tela settecentesca raffigurante la Madonna
del Rosario,
distrutta (insieme ad una cappella che si trovava alla sua
sinistra) dall'incendio avvenuto nel Natale del 1901. Una
lapide, posta all'esterno laterale della porta maggiore,
ricorda le vittime della peste del 1743, che a Pezzolo
furono 573 su un totale di una popolazione di 872 persone.
Si conservano vari pezzi di argenteria, tra cui alcune
placche confraternali seicentesche.
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